Quando ero bambino, verso la fine degli anni '80, cominciarono a girare questi "nuovi" giochi in scatola che arrivavano dall'America.
Si chiamavano "Role Play", in Italiano "Giochi di ruolo".
Nella scena iniziale di "E.T." si possono vedere i ragazzini che ci stanno giocando.
Nella serie "Stranger Things" in onda su Netflix sono un elemento-chiave della storia.
Arrivarono con un mare di polemiche.
Psicologi, religiosi ed affini, cominciarono una propaganda contro questi giochi: dissero che erano l'anticamera al satanismo, alla violenza e all'aggressività.
Perché?
Perché in questi giochi si va all'avventura, e si combatte contro i "mostri".
Ciò che non venne compreso allora, ma che oggi è addirittura stato "premiato", è che la dimensione ludica, la dimensione dell'immaginazione fantastica, sono alla base della crescita di una persona.
I bambini sono circondati da storie di orchi, streghe, draghi, sin dalla nascita.
Ormai da anni, il gioco di ruolo è stato rivalutato, ed è anche consigliato nella didattica della scuola primaria e secondaria come chiave "speciale" per studiare la Storia, la Geografia, e soprattutto per sviluppare le Competenze Sociali.
Quelle competenze, cioè, che ci aiutano a stare meglio con gli altri, con chi ci circonda.
Il gioco di ruolo è un gioco senza competizione, cooperativo e collaborativo. Si vince sempre, e si vince assieme.
Si "vive" uno di fronte all'altro, non dietro uno schermo. Si parla, si dà voce e corpo ad un personaggio immaginario.
Io ci ho giocato dagli 8 anni fino ai 23. E rimpiango di non avere il gruppo di allora. Giusto, per la cronaca, i miei amici del primo gruppo sono tuttora i miei migliori amici.
I GdR spaziano dal fantasy medievale (stile "Signore degli Anelli") alla fantascienza, al mondo dei cartoni, al teatro di Shakespeare.
Hanno avuto il loro "boom" tra la fine degli anni '80 e gli anni '90 per poi declinare mestamente, purtroppo, nel terzo millennio (a causa dell'incredibile successo dei videogiochi).
Ma io credo che abbiano una ricchezza inimmaginabile ancora da offrire.
Concordo pienamente, sono da rivalutare per la crescita della socialità e per lo sviluppo di fantasia e strategie... Complimenti per aver adottato questo metodo educativo!
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