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domenica 20 novembre 2016

Sui giochi di ruolo (post per i genitori)

Quando ero bambino, verso la fine degli anni '80, cominciarono a girare questi "nuovi" giochi in scatola che arrivavano dall'America.
Si chiamavano "Role Play", in Italiano "Giochi di ruolo".
Nella scena iniziale di "E.T." si possono vedere i ragazzini che ci stanno giocando.
Nella serie "Stranger Things" in onda su Netflix sono un elemento-chiave della storia.

Arrivarono con un mare di polemiche.
Psicologi, religiosi ed affini, cominciarono una propaganda contro questi giochi: dissero che erano l'anticamera al satanismo, alla violenza e all'aggressività.
Perché?
Perché in questi giochi si va all'avventura, e si combatte contro i "mostri".

Ciò che non venne compreso allora, ma che oggi è addirittura stato "premiato", è che la dimensione ludica, la dimensione dell'immaginazione fantastica, sono alla base della crescita di una persona.
I bambini sono circondati da storie di orchi, streghe, draghi, sin dalla nascita.

Ormai da anni, il gioco di ruolo è stato rivalutato, ed è anche consigliato nella didattica della scuola primaria e secondaria come chiave "speciale" per studiare la Storia, la Geografia, e soprattutto per sviluppare le Competenze Sociali.

Quelle competenze, cioè, che ci aiutano a stare meglio con gli altri, con chi ci circonda.
Il gioco di ruolo è un gioco senza competizione, cooperativo e collaborativo. Si vince sempre, e si vince assieme.
Si "vive" uno di fronte all'altro, non dietro uno schermo. Si parla, si dà voce e corpo ad un personaggio immaginario.

Io ci ho giocato dagli 8 anni fino ai 23. E rimpiango di non avere il gruppo di allora. Giusto, per la cronaca, i miei amici del primo gruppo sono tuttora i miei migliori amici.

I GdR spaziano dal fantasy medievale (stile "Signore degli Anelli") alla fantascienza, al mondo dei cartoni, al teatro di Shakespeare.
Hanno avuto il loro "boom" tra la fine degli anni '80 e gli anni '90 per poi declinare mestamente, purtroppo, nel terzo millennio (a causa dell'incredibile successo dei videogiochi).
Ma io credo che abbiano una ricchezza inimmaginabile ancora da offrire.

1 commento:

  1. Concordo pienamente, sono da rivalutare per la crescita della socialità e per lo sviluppo di fantasia e strategie... Complimenti per aver adottato questo metodo educativo!

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