Fa' ciò che vuoi

lunedì 31 ottobre 2016

Esseri viventi

Che cosa meravigliosa è la vita.
Questo è il punto fondamentale di tutta la questione sugli esseri viventi. Certo i sassi, le rocce, le montagne e la lava sono importantissimi.
Ma la vita (con tutto quello che la riguarda, quindi anche la morte) è una tale rarità nell'Universo che merita particolare attenzione.
Se consideriamo il nostro sistema solare, soltanto sulla Terra (cioè il nostro pianeta) abbiamo trovato segni di vita (anche di vita intelligente, come la nostra, in grado di comunicare).
E oltre il sistema solare, per ora, nessuna vita ancora è venuta a trovarci.

Quindi, ricordiamo: la presenza di vita sulla Terra è un colpo di fortuna incredibile. La presenza di una forma di vita come l'essere umano è ancora più incredibile.

Quanti sono gli esseri viventi?
Miliardi e miliardi. Siamo tantissimi (per fortuna). Sparsi su tutto il Pianeta, dai Poli al deserto, dalla cima delle montagne alle profondità marine.

Per mettere un poco di ordine tra tutti questi esseri, gli scienziati hanno inventato delle categorie per classificarci. E' come se fossero delle grandi scatole in cui mettere tutti gli oggetti simili.
Un po' come quello che si fa in classe con i quaderni: li mettiamo in ordine sugli armadi. A sinistra le materie scientifiche, a destra quelle letterarie. E poi incolonniamo tutti i quaderni di Storia con la foderina gialla, quelli di Italiano con la foderina rossa, etc...
Quei quaderni non sono tutti uguali ma hanno qualcosa in comune tra loro (ad esempio la materia, o la foderina).

Le categorie, le scatole, che classificano i viventi sono tantissime.
Per esempio guardate questo elenco:

Regno: Animale
Classe: Mammiferi
Ordine: Primati
Famiglia: Ominidi
Genere: Homo
Specie: Homo sapiens.

Questi siamo noi, gli esseri umani, detti anche "Homo Sapiens". Questa è la nostra carta d'identità che ci distingue tra gli altri esseri viventi.



Oggi vediamo con attenzione solo la prima caratteristica, il Regno. Che sarebbe la scatola più grande, quella con più esseri all'interno.

Gli scienziati, o meglio i biologi, hanno scelto di dividere tutte le forme di vita in 5 grandi regni (addirittura, per alcuni scienziati, sono 7).

Animali - Monere - Protisti - Piante - Funghi

Gli Animali comprendono organismi pluricellulari (quindi con più di una cellula) eterotrofi.
Cosa vuole dire questa parola difficile?
Viene dal greco: trofè significa 'nutrimento' (come nella parola "orfanotrofio"), eteros 'altro'. Significa dunque: Nutrirsi di altro (nello specifico, altri animali).

Esempi: cane, gatto, uomo, balena, ragno, aquila, etc...

Le Monere (dette anche Procarioti) sono degli organismi unicellulari (quindi con una sola cellula), in cui manca il nucleo, che invece troviamo nelle cellule animali e vegetali. Ad esempio i batteri sono monere.
Ecco la foto di alcuni batteri:


Belli vero?

Passiamo alle Piante. Le Piante sono organismi pluricellulari autotrofi. Stavolta la parola greca all'inizio è autos che significa 'da solo'. Quindi le piante a differenza degli animali sono in grado di creare da sole il cibo, il proprio nutrimento.
Tutti gli alberi, i fiori, gli arbusti, alcune alghe marine.

I Funghi sono organismi unicellulari o pluricellulari, eterotrofi, e che si riproducono attraverso le spore. Le spore sono come delle piccolissime particelle che servono appunto per la riproduzione, ma a differenza del seme (che si trova negli animali e nelle piante) non hanno bisogno di essere fecondate. Sappiamo che per far nascere un bambino, il seme del papà (lo spermatozoo) deve incontrare il seme della mamma (l'ovulo). Nel fungo è come se l'ovulo della mamma fosse in grado da solo di creare un bambino.

CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24532

E infine i Protisti. E' difficile farvi capire cosa sono i Protisti. Possiamo però dire che tutti quegli esseri viventi che non riescono ad entrare in una delle quattro scatole di cui abbiamo parlato, vanno a finire in questa. Come il bidone della raccolta indifferenziata.
Comunque sono bellissimi anche i Protisti!

Di ???, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2595247



domenica 16 ottobre 2016

Clima, tempo, meteo

Queste tre parole "Clima" "Tempo" e "Meteo" a volte vengono confuse.
Invece indicano delle situazioni piuttosto differenti.

Partiamo da quelle più semplici.

CLIMA
Il clima è l'analisi della condizione atmosferica di una certa regione (piccola o grande) su un periodo piuttosto lungo (dai decenni ai secoli). L'atmosfera è quella zona di gas che circondano un pianeta o una stella (sulla Terra sono perlopiù ossigeno, ozono, azoto). Quello che abitualmente chiamiamo "cielo".
Vediamo di spiegare meglio questa definizione.

Io posso dire: "Il clima del Piemonte", "Il clima di Torino", "il clima continentale", "il clima mediterraneo". Ma NON posso dire: "Che clima c'è oggi?".
Questo perché posso parlare del clima di una regione in termini generali: "In Piemonte esiste un inverno piovoso e rigido", oppure dire "Nel deserto si raggiungono anche i 50° centigradi durante il giorno".
Quindi frasi generiche.
Quando invece voglio conoscere dei dettagli specifici relativi ad una giornata, ad una settimana, o ad un mese al massimo, ecco che devo utilizzare un altro termine.
Queste condizioni atmosferiche indicano: la pioggia, la neve, i venti, i cicloni, le nuvole.


METEO
Se io domando: "Che tempo c'è oggi?", oppure: "Domani sarà bello o brutto?", ecco che mi sto riferendo al Meteo.
Quello che vedo al telegiornale o nelle app dello smartphone per le previsioni.
Anche se si dice "previsioni del tempo" dovremmo dire "previsioni del meteo".
Il meteo è la descrizione della condizione atmosferica di una certa area su un periodo breve (massimo 15-20 giorni).


TEMPO
Il tempo è un concetto difficilissimo da spiegare in poche righe. In termini geografici è un sinonimo di "meteo". Mai di clima.
Il tempo può indicare quello dell'orologio, cioè il trascorrere della nostra vita, ora dopo ora, secondo dopo secondo.
Ma viene anche usato appunto come sinonimo di "meteo".

mercoledì 12 ottobre 2016

Come riconoscere un verbo

Mentre si sta facendo l'analisi grammaticale (quella che serve a dividere i nomi dai verbi, gli aggettivi dagli avverbi, etc...) a volte può capitare di non riconoscere subito quale sia il verbo.

Non bisogna lasciarsi prendere dal panico. Come per tutte le fasi dell'analisi di una frase o di una parola, basta porsi le domande giuste per risolvere i nostri dubbi.

Intanto: che cos'è il verbo? Il verbo è quella parola che esprime un'azione o uno stato d'animo, un sentimento, un modo di essere.
Ad esempio:

Io corro.
Io sto bene.

E' una parola fondamentale. Perché senza verbi noi non capiremmo nulla.
Prendiamo, giusto per divertirci, una frase qualsiasi e togliamoci tutti i verbi.

"Carlo andò allo stadio per tifare la sua squadra preferita. Incontrò Michele, che si era rotto una gamba mentre guidava. Si salutarono e si sedettero affianco".

Ecco come diventa:

"Carlo allo stadio per la sua squadra preferita. Michele, che si una gamba mentre. E affianco".

La prima frase tanto tanto si può anche comprendere. Ma le altre due sono assolutamente senza senso.
I verbi quindi sono la colonna portante di un discorso.

Quali sono le domande utili per evitare di scambiare il verbo per qualcos'altro?

Ecco l'elenco:

1. Questa parola esprime un'azione qualsiasi, o uno stato d'animo?

Se crediamo di sì passiamo alla seconda:

2.  Se ci unisco un pronome personale (cioè Io-Tu-Lui-Noi-Voi-Loro) continua ad avere un senso?

3.  Esiste per questa parola una voce del verbo legato all'infinito (cioè in ARE-ERE-IRE)?

4. Questa parola che ritengo sia un verbo può essere collocata nel passato, nel presente o nel futuro?

Se a tutte queste domande rispondo sì 99 volte su 100 si tratta di un verbo.

Vediamo due esempi.

Frase: "Sono sicuro che mi vuoi bene".

Prendiamo intanto le parole che non sono verbi.
"Sicuro" "che" "mi" e "bene" mi fanno venire in mente delle azioni o degli stati d'animo?
Solo "bene" e "sicuro".

Continuiamo con le domande. "Io bene" "Tu bene" "Lui bene" "Noi bene" "Voi bene" "Loro bene" esistono? No. Quindi "bene" non è un verbo.
"Io sicuro" "Tu sicuro" "Lui sicuro" "Noi sicuro" "Voi sicuro" "Loro sicuro" esistono? Neanche questi, quindi cancelliamo anche "sicuro".

Restano "sono" e "vuoi". Potrebbero essere delle azioni, ma non sono molto chiare.
Proseguiamo nell'indagine.
Esistono ed hanno un senso sia "Io sono" che "Loro sono". Ed esiste "Tu vuoi". Questo già ci ha garantito con sufficiente certezza che si tratti di un verbo. Ma vogliamo insistere.

Passiamo oltre.
Esiste la voce del verbo "sonare", "sonere" o "sonire"? Oppure "vuolere" "vuolare" o "vuolire"?
No. Ma bisogna ricordare che la voce all'infinito non sempre è così riconoscibile. L'Italiano è pieno di verbi irregolari. Ne conosciamo già parecchi, anche da bambini, solo che non ce ne rendiamo conto.
In questo caso si tratta del verbo "essere" (che bisogna conoscere a memoria, ancor meglio delle tabelline) e del verbo "volere".

Possono le parole "sono" e "vuoi" essere collocate nel tempo? Sì, senza dubbio esprimono un tempo presente. "Sono" adesso, "Vuoi" adesso.
La parola "che" non mi dà nessun significato nel tempo, giusto per fare un confronto.

Seguendo questo schema, ci si sbaglierà pochissime volte. E a forza di esercitarsi non sarà più necessario ripeterle una ad una. Verrà spontaneo.

A proposito di grandezze...

Quando parliamo di confronti tra oggetti, siamo di solito abituati a valutare o a misurare persone, animali, od oggetti della nostra vita quotidiana (banchi, sedie, macchine).
Vedere un edificio alto 100 metri fa davvero impressione.

Ma tutto ciò che si trova sulla Terra, cioè sul nostro meraviglioso pianeta azzurro, è ridicolo in relazione a ciò che si può trovare nell'Universo.
Pianeti, stelle e galassie di grandezza sconfinata. Che non riusciamo nemmeno ad immaginare...



L'Astronomia è la mia scienza preferita. Riunisce in qualche modo la Storia, la Geografia, la Chimica, la Fisica e la Matematica.
Noi siamo stati originati da un'esplosione immensa e velocissima accaduta probabilmente 15 miliardi di anni fa. E quindi, per me, guardare il Cielo - soprattutto quello stellato - è come guardare "casa".

Nel video vediamo confrontare tra loro alcuni pianeti del sistema solare (partendo dalla Luna, poi Mercurio, Ganimede, Marte, Venere, Terra, Keplero, Nettuno, Urano, Saturno, Giove che è il pianeta più grande) e poi arriviamo al Sole, il cui diametro - ovvero la massima lunghezza possibile - è di 1 milione e 400mila km. Niente male, vero?

Eppure il Sole sembra un nanerottolo rispetto ad altre stelle, come Antares o Betelgeuse. E' come mettere a confronto una pallina da tennis con una gigantesca mongolfiera.

Ma anche le stelle più grandi sono piccolissime rispetto alle galassie...

E quindi, sì, noi siamo delle minuscole briciole in confronto alla grandezza dell'Universo. Questo non deve spaventarci, ma farci capire quanto sia stupido fare guerre, ammazzare, rubare o quel che volete voi, per diventare padroni di una parte della Terra, ossia nulla rispetto a quanto c'è fuori dal nostro pianeta...

giovedì 6 ottobre 2016

Paesaggi naturali e paesaggi antropici

Il paesaggio cosiddetto "naturale" è quello che, in sostanza, non presenta traccia della civiltà umana. C'è da dire che sulla Terra non ne sono rimasti moltissimi.
Sicuramente nelle profondità marine, o in angoli sperduti dei poli o dei deserti, sarà più semplice trovare aree "incontaminate" (cioè appunto non toccate dall'uomo).

Ricordiamo però che il paesaggio è per definizione una porzione, ovvero una parte, di ambiente osservata da un essere umano. Questo significa che nel momento in cui parliamo di paesaggio, c'è qualche persona che lo sta guardando (anche semplicemente il fotografo che sta scattando la foto).

Esempi di paesaggio naturale:

El Foso (Venezuela)

Crateri sulla Luna


La parete Nord dell'Eiger, in Svizzera, di cui un giorno racconterò la storia



Il meraviglioso ghiacciaio "Perito Moreno" in Argentina (foto di Martin St-Amant)








Come si può notare i paesaggi "naturali" sono solitamente molto belli. Affascinanti, se non altro.
E quelli "antropici"?
Beh, questi non sempre sono così emozionanti.
Vediamo perché scrivo così.




Una vista di Los Angeles (U.S.A.) dall'alto


Il celebre complesso di Stonehenge in Inghilterra



Questa è meno bella, vero?




Dresda (in Germania) dopo il bombardamento anglo-americano durante la seconda guerra mondiale




Un grande poeta dell'antichità disse che l'uomo era sia meraviglioso che mostruoso. E guardando queste foto non si può che concordare...







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mercoledì 5 ottobre 2016

Approfondimento sui numeri romani

I numeri romani vennero soppiantati nel Medioevo dalla numerazione araba (quella che usiamo ancora oggi: 1, 2, 3, 4, 5, etc..).
I Romani, come quasi tutti i popoli antichi, non utilizzavano lo zero. E infatti anche la parola "zero" viene dall'arabo "sifr" (che poi ha dato origine anche alla nostra parola "cifra").
Ecco alcuni utilizzi "moderni" dei numeri romani, utili per ripassare.




Ecco invece il quadrante con i numeri romani (si trova ancora oggi su alcuni orologi da polso).


Invece, ecco il modello di un gioco oggi famoso come "Sudoku", ma che già venne inventato diversi secoli fa in Europa.
Qui si trovano, presi dal sito "mondimedievali.net", alcuni esempi. Il gioco è più o meno come il sudoku. Non devono ripetersi nella stessa riga o colonna i numeri da 1 a 9.


Ricordiamo che oggi i numeri romani utilizzati nell'Italiano scritto hanno valore solamente ORDINALE. Quindi significano "Primo, secondo, terzo, quarto, etc...".
Ecco perché scriviamo III B, IV C, I A...

Esercizio con la sottrazione facilitato

Qui, troverete invece il link per un software simile al precedente (ovvero la sottrazione col prestito). Ma stavolta sarà il computer ad aiutarvi ad organizzare il prestito compiendo il calcolo per voi (cliccando sulle frecce della colonna interessata dal prestito).
Per cui se avete difficoltà con questo tipo di operazione, è meglio cominciare da qui.

Scarica il programma: Programma facilitato per la sottrazione

(per scaricare, vedere sempre le istruzioni nel post sulla somma).

Buon lavoro!

lunedì 3 ottobre 2016

Esercizio con la Sottrazione (Spiegazione)

Adesso vediamo un programma utile per effettuare le sottrazioni con il prestito. Il principio è lo stesso della somma. Vediamo attraverso un esempio visivo come funziona e quali errori dobbiamo evitare.



Ecco l'operazione: 462 - 167. Vediamo subito che il 2 ha bisogno di un prestito. Come lo scriviamo? Dobbiamo compiere due passaggi. Nel primo scriviamo sotto le decine (perché il prestito è "fornito" da loro) il numero risultante DOPO il prestito, e nel secondo scriviamo sotto le unità (che hanno avuto il prestito) il numero finale con cui è adesso possibile eseguire la sottrazione.



Abbiamo fatto quindi "6-1" e "2+10" per ottenere rispettivamente "5" e "12".
Possiamo adesso svolgere il calcolo.


Come si vede adesso è tutto a posto, e il programma mi segnala che il calcolo è stato svolto correttamente: tutte le cifre della differenza sono verdi.
E se avessimo fatto il prestito a memoria?
Non inserendo il prestito nella colonna giusta, anche facendo il calcolo perfettamente avremmo un bollino rosso dal programma!



Per utilizzare il programma, seguire la stessa procedura del precedente (vedi post sottostante).

sabato 1 ottobre 2016

Esercizio con la Somma (Spiegazione)

Questo programma, creato da un mio caro amico professore - che si chiama Teto, permette di esercitarsi da soli sull'addizione. Nel prossimo post, inserirò quello sulla sottrazione.
In particolare qui bisogna aver capito come effettuare il riporto (non quello dei capelli!).

Come funziona?
E' abbastanza semplice. Si possono inserire già dei numeri se abbiamo la somma da svolgere (ad esempio 1578 + 956). Oppure lasciare scegliere al computer (cliccando su "numero random"). La somma non può eccedere il 9999, perché come si può vedere la colonna delle "DAK" non c'è.
IMPORTANTE: Se il calcolo è stato effettuato correttamente tutti le cifre della somma si evidenzieranno di verde. Altrimenti quella sbagliata sarà segnalata di rosso.

SECONDA COSA IMPORTANTE: il programma segnala errore anche se il calcolo è giusto ma non abbiamo inserito il riporto nella colonna giusta.

TERZA COSA IMPORTANTE: se vi dovessero capitare errori da parte del programma, segnalatelo nei commenti, così miglioreremo l'algoritmo di base.

QUARTA COSA IMPORTANTE: il programma gira su Chrome e Mozilla, non è certo se su Explorer o altri browser funzionerà.

Nella cornice con i "tasti" verdi e viola trovate una comoda linea del 20, per aiutarvi a fare i calcoli se siete in difficoltà a realizzarli a memoria.

Veniamo al dunque!
Per utilizzare il programma, andate al link "Programma con la somma" messo qui sotto, scaricate il file cliccando sulla freccia di download come nella foto (clicca sull'immagine per ingrandire).




Dal computer provate ad aprirlo con il vostro browser (tasto destro -> apri con -> scegli applicazione -> chrome) Per qualsiasi problema, mettete l'email nei commenti e vi invierò quanto prima il file con le indicazioni per aprirlo. Se riuscirò, vedrò di renderlo disponibile direttamente on-line.

Programma con la somma