Fa' ciò che vuoi

domenica 4 dicembre 2016

L'epopea di Gilgamesh

Tra le fantastiche invenzioni dei Sumeri, vi è anche questa bellissima storia. Gilgamesh è il primo grande eroe dell'umanità.


Gilgamesh era il re sumero della città di Uruk. Guerriero crudele, era per due terzi divino e per un terzo mortale e teneva sotto il suo dominio tutto il popolo. Gli dei, dunque, per punirlo, decisero di creare un uomo in grado di contrastarlo, Enkidu. Enkidu venne creato dall’argilla ed era potentissimo.
I due si scontrarono, ma nessuno ebbe la meglio. Colpito dalla forza di Enkidu, Gilgamesh strinse con lui un patto d'amicizia. Accresciuta ulteriormente la sua fama con l'amicizia di Enkidu, Gilgamesh
venne corteggiato da Ishtar (la dea della bellezza, ma anche della guerra e della distruzione), che lo vorrebbe come sposo, estasiata dalle sue doti di guerriero e dalla sua fama.
Gilgamesh però la rifiutò. Ishtar si vendicò inviando ad Uruk il Toro del Cielo e l'animale provocò la morte di schiere di giovani, per cui Enkidu afferrò il toro per le corna e Gilgamesh gli infilò la spada tra le corna, uccidendolo. Ishtar allora salì sulla grande muraglia di Uruk e maledisse Gilgamesh e il suo amico.
Enkidu il giorno dopo si ammalò e dopo dieci giorni morì. Gilgamesh piangeva e vagava disperato per le lande e le pianure, infine decise di andare alla ricerca di Utnapishtim, colui che gli dei avevano reso immortale.
Gilgamesh, per far tornare in vita il suo amico Enkidu, avrebbe voluto ottenere da Utnapishtim il segreto della vita.
Gilgamesh giunse quindi ai grandi monti Mashu in Kurdistan, i cui picchi sono alti quanto il muro del cielo ed i suoi poggi scendono giù fino agli inferi, alle sue porte fanno da guardia gli uomini scorpione. L'uomo scorpione gli permise di varcare la porta della montagna, co-sa che non era mai stata concessa a nessun mortale. Dopo aver per-corso dodici leghe completamente al buio, Gilgamesh giunse al giardino degli dei (nell’attuale Iran). Qui incontrò Siduri, la dea del commercio. Lei gli sconsigliò di proseguire poiché nessun uomo era mai riuscito a varcare l'Oceano, al termine del quale avrebbe trovato Utnapishtim.
Gilgamesh non si arrese. E riuscì a traversare il mare da solo, dopo giorni e giorni di viaggio. Finalmente arrivò di nuovo sulla ter-raferma (nell’odierno Qatar). Qui incontrò l’anziano saggio che per tanto tempo aveva cercato. Quando lo vide gli chiese il segreto per l’immortalità.
La delusione di Gilgamesh fu, però, grande: il saggio gli rispose che la morte è inevitabile per l'uomo che, prima o dopo, dovrà lasciare questo mondo. Gilgamesh, ormai senza speranze, si dette per vinto quando Utnapishtim, impietosito, gli rivelò che almeno esisteva un'unica possibilità per non invecchiare: mangiare una pianta rarissima che si trovava in fondo al mare.
Gilgamesh si tuffò subito alla ricerca del prezioso vegetale e, dopo averlo trovato, decise di riposarsi sulle rive di un ruscello. Al suo risveglio, scoprì che la pianta tanto preziosa era stata mangiata da un serpente, che dopo averla mangiata aveva cambiato pelle. Sconfitto, tornò così ad Uruk, la sua città.
Era però diventato un uomo diverso da quando era partito, perché aveva capito
l'importanza di vivere a pieno e degnamente la nostra esistenza, anche se a noi mortali è preclusa l'eterna giovinezza.

lunedì 21 novembre 2016

Distanze nel sistema solare

Quanto siamo lontani dal Sole?
Quanto è lontano Giove da noi?

Sappiamo misurare i km: centinaia di milioni.
Distanze che la luce copre in pochi minuti.

Dal Sole alla Terra, ad esempio, la luce impiega 8 minuti e 33 secondi ad arrivare.
Per raggiungere dal Sole Plutone, il Pianeta più lontano del Sistema Solare a svariati MILIARDI di km di distanza, beh: appena 5 ore e mezza.
Ci mettiamo più noi in macchina ad arrivare da Torino a Roma.

Ma appunto la luce è la luce, e niente va così veloce come lei.
Per capire meglio quanto immense siano le distanze, ecco aiutarci questo sito...

Se la Luna fosse un pixel


Un pixel è un puntino del nostro monitor del Computer.
Nella scala del sito corrisponde a 3500 km circa.

Buon divertimento!

domenica 20 novembre 2016

Sui giochi di ruolo (post per i genitori)

Quando ero bambino, verso la fine degli anni '80, cominciarono a girare questi "nuovi" giochi in scatola che arrivavano dall'America.
Si chiamavano "Role Play", in Italiano "Giochi di ruolo".
Nella scena iniziale di "E.T." si possono vedere i ragazzini che ci stanno giocando.
Nella serie "Stranger Things" in onda su Netflix sono un elemento-chiave della storia.

Arrivarono con un mare di polemiche.
Psicologi, religiosi ed affini, cominciarono una propaganda contro questi giochi: dissero che erano l'anticamera al satanismo, alla violenza e all'aggressività.
Perché?
Perché in questi giochi si va all'avventura, e si combatte contro i "mostri".

Ciò che non venne compreso allora, ma che oggi è addirittura stato "premiato", è che la dimensione ludica, la dimensione dell'immaginazione fantastica, sono alla base della crescita di una persona.
I bambini sono circondati da storie di orchi, streghe, draghi, sin dalla nascita.

Ormai da anni, il gioco di ruolo è stato rivalutato, ed è anche consigliato nella didattica della scuola primaria e secondaria come chiave "speciale" per studiare la Storia, la Geografia, e soprattutto per sviluppare le Competenze Sociali.

Quelle competenze, cioè, che ci aiutano a stare meglio con gli altri, con chi ci circonda.
Il gioco di ruolo è un gioco senza competizione, cooperativo e collaborativo. Si vince sempre, e si vince assieme.
Si "vive" uno di fronte all'altro, non dietro uno schermo. Si parla, si dà voce e corpo ad un personaggio immaginario.

Io ci ho giocato dagli 8 anni fino ai 23. E rimpiango di non avere il gruppo di allora. Giusto, per la cronaca, i miei amici del primo gruppo sono tuttora i miei migliori amici.

I GdR spaziano dal fantasy medievale (stile "Signore degli Anelli") alla fantascienza, al mondo dei cartoni, al teatro di Shakespeare.
Hanno avuto il loro "boom" tra la fine degli anni '80 e gli anni '90 per poi declinare mestamente, purtroppo, nel terzo millennio (a causa dell'incredibile successo dei videogiochi).
Ma io credo che abbiano una ricchezza inimmaginabile ancora da offrire.

giovedì 17 novembre 2016

Goniometriamoci

Un uso divertente del goniometro può essere quello applicato ai fusi orari nel mondo.
Come forse saprete, non in tutto il mondo c'è la stessa ora.
Adesso che sto scrivendo, in Giappone sono le sette del mattino (di domani mattina), mentre in California (negli Stati Uniti) è mattina (di oggi).



http://www.finestrasulweb.com/2010/12/visualizzare-lora-esatta-di-tutte-le.html


Potete scaricare l'immagine, stamparla e goniometro alla mano misurare l'angolo formato dalla lancetta delle ore e quelle dei minuti (ossia le lancette nere).
Se poi avete molta voglia di misurare angoli, potete sbizzarrirvi con quella dei secondi (la lancetta rossa)...

lunedì 14 novembre 2016

Il manuale di Dungeons & Dragons

Per scaricare il manuale base del giocatore, andare a questo link:

D&D base giocatore

A breve seguiranno altri post di chiarimento e con ulteriori materiali.

lunedì 31 ottobre 2016

Esseri viventi

Che cosa meravigliosa è la vita.
Questo è il punto fondamentale di tutta la questione sugli esseri viventi. Certo i sassi, le rocce, le montagne e la lava sono importantissimi.
Ma la vita (con tutto quello che la riguarda, quindi anche la morte) è una tale rarità nell'Universo che merita particolare attenzione.
Se consideriamo il nostro sistema solare, soltanto sulla Terra (cioè il nostro pianeta) abbiamo trovato segni di vita (anche di vita intelligente, come la nostra, in grado di comunicare).
E oltre il sistema solare, per ora, nessuna vita ancora è venuta a trovarci.

Quindi, ricordiamo: la presenza di vita sulla Terra è un colpo di fortuna incredibile. La presenza di una forma di vita come l'essere umano è ancora più incredibile.

Quanti sono gli esseri viventi?
Miliardi e miliardi. Siamo tantissimi (per fortuna). Sparsi su tutto il Pianeta, dai Poli al deserto, dalla cima delle montagne alle profondità marine.

Per mettere un poco di ordine tra tutti questi esseri, gli scienziati hanno inventato delle categorie per classificarci. E' come se fossero delle grandi scatole in cui mettere tutti gli oggetti simili.
Un po' come quello che si fa in classe con i quaderni: li mettiamo in ordine sugli armadi. A sinistra le materie scientifiche, a destra quelle letterarie. E poi incolonniamo tutti i quaderni di Storia con la foderina gialla, quelli di Italiano con la foderina rossa, etc...
Quei quaderni non sono tutti uguali ma hanno qualcosa in comune tra loro (ad esempio la materia, o la foderina).

Le categorie, le scatole, che classificano i viventi sono tantissime.
Per esempio guardate questo elenco:

Regno: Animale
Classe: Mammiferi
Ordine: Primati
Famiglia: Ominidi
Genere: Homo
Specie: Homo sapiens.

Questi siamo noi, gli esseri umani, detti anche "Homo Sapiens". Questa è la nostra carta d'identità che ci distingue tra gli altri esseri viventi.



Oggi vediamo con attenzione solo la prima caratteristica, il Regno. Che sarebbe la scatola più grande, quella con più esseri all'interno.

Gli scienziati, o meglio i biologi, hanno scelto di dividere tutte le forme di vita in 5 grandi regni (addirittura, per alcuni scienziati, sono 7).

Animali - Monere - Protisti - Piante - Funghi

Gli Animali comprendono organismi pluricellulari (quindi con più di una cellula) eterotrofi.
Cosa vuole dire questa parola difficile?
Viene dal greco: trofè significa 'nutrimento' (come nella parola "orfanotrofio"), eteros 'altro'. Significa dunque: Nutrirsi di altro (nello specifico, altri animali).

Esempi: cane, gatto, uomo, balena, ragno, aquila, etc...

Le Monere (dette anche Procarioti) sono degli organismi unicellulari (quindi con una sola cellula), in cui manca il nucleo, che invece troviamo nelle cellule animali e vegetali. Ad esempio i batteri sono monere.
Ecco la foto di alcuni batteri:


Belli vero?

Passiamo alle Piante. Le Piante sono organismi pluricellulari autotrofi. Stavolta la parola greca all'inizio è autos che significa 'da solo'. Quindi le piante a differenza degli animali sono in grado di creare da sole il cibo, il proprio nutrimento.
Tutti gli alberi, i fiori, gli arbusti, alcune alghe marine.

I Funghi sono organismi unicellulari o pluricellulari, eterotrofi, e che si riproducono attraverso le spore. Le spore sono come delle piccolissime particelle che servono appunto per la riproduzione, ma a differenza del seme (che si trova negli animali e nelle piante) non hanno bisogno di essere fecondate. Sappiamo che per far nascere un bambino, il seme del papà (lo spermatozoo) deve incontrare il seme della mamma (l'ovulo). Nel fungo è come se l'ovulo della mamma fosse in grado da solo di creare un bambino.

CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24532

E infine i Protisti. E' difficile farvi capire cosa sono i Protisti. Possiamo però dire che tutti quegli esseri viventi che non riescono ad entrare in una delle quattro scatole di cui abbiamo parlato, vanno a finire in questa. Come il bidone della raccolta indifferenziata.
Comunque sono bellissimi anche i Protisti!

Di ???, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2595247



domenica 16 ottobre 2016

Clima, tempo, meteo

Queste tre parole "Clima" "Tempo" e "Meteo" a volte vengono confuse.
Invece indicano delle situazioni piuttosto differenti.

Partiamo da quelle più semplici.

CLIMA
Il clima è l'analisi della condizione atmosferica di una certa regione (piccola o grande) su un periodo piuttosto lungo (dai decenni ai secoli). L'atmosfera è quella zona di gas che circondano un pianeta o una stella (sulla Terra sono perlopiù ossigeno, ozono, azoto). Quello che abitualmente chiamiamo "cielo".
Vediamo di spiegare meglio questa definizione.

Io posso dire: "Il clima del Piemonte", "Il clima di Torino", "il clima continentale", "il clima mediterraneo". Ma NON posso dire: "Che clima c'è oggi?".
Questo perché posso parlare del clima di una regione in termini generali: "In Piemonte esiste un inverno piovoso e rigido", oppure dire "Nel deserto si raggiungono anche i 50° centigradi durante il giorno".
Quindi frasi generiche.
Quando invece voglio conoscere dei dettagli specifici relativi ad una giornata, ad una settimana, o ad un mese al massimo, ecco che devo utilizzare un altro termine.
Queste condizioni atmosferiche indicano: la pioggia, la neve, i venti, i cicloni, le nuvole.


METEO
Se io domando: "Che tempo c'è oggi?", oppure: "Domani sarà bello o brutto?", ecco che mi sto riferendo al Meteo.
Quello che vedo al telegiornale o nelle app dello smartphone per le previsioni.
Anche se si dice "previsioni del tempo" dovremmo dire "previsioni del meteo".
Il meteo è la descrizione della condizione atmosferica di una certa area su un periodo breve (massimo 15-20 giorni).


TEMPO
Il tempo è un concetto difficilissimo da spiegare in poche righe. In termini geografici è un sinonimo di "meteo". Mai di clima.
Il tempo può indicare quello dell'orologio, cioè il trascorrere della nostra vita, ora dopo ora, secondo dopo secondo.
Ma viene anche usato appunto come sinonimo di "meteo".

mercoledì 12 ottobre 2016

Come riconoscere un verbo

Mentre si sta facendo l'analisi grammaticale (quella che serve a dividere i nomi dai verbi, gli aggettivi dagli avverbi, etc...) a volte può capitare di non riconoscere subito quale sia il verbo.

Non bisogna lasciarsi prendere dal panico. Come per tutte le fasi dell'analisi di una frase o di una parola, basta porsi le domande giuste per risolvere i nostri dubbi.

Intanto: che cos'è il verbo? Il verbo è quella parola che esprime un'azione o uno stato d'animo, un sentimento, un modo di essere.
Ad esempio:

Io corro.
Io sto bene.

E' una parola fondamentale. Perché senza verbi noi non capiremmo nulla.
Prendiamo, giusto per divertirci, una frase qualsiasi e togliamoci tutti i verbi.

"Carlo andò allo stadio per tifare la sua squadra preferita. Incontrò Michele, che si era rotto una gamba mentre guidava. Si salutarono e si sedettero affianco".

Ecco come diventa:

"Carlo allo stadio per la sua squadra preferita. Michele, che si una gamba mentre. E affianco".

La prima frase tanto tanto si può anche comprendere. Ma le altre due sono assolutamente senza senso.
I verbi quindi sono la colonna portante di un discorso.

Quali sono le domande utili per evitare di scambiare il verbo per qualcos'altro?

Ecco l'elenco:

1. Questa parola esprime un'azione qualsiasi, o uno stato d'animo?

Se crediamo di sì passiamo alla seconda:

2.  Se ci unisco un pronome personale (cioè Io-Tu-Lui-Noi-Voi-Loro) continua ad avere un senso?

3.  Esiste per questa parola una voce del verbo legato all'infinito (cioè in ARE-ERE-IRE)?

4. Questa parola che ritengo sia un verbo può essere collocata nel passato, nel presente o nel futuro?

Se a tutte queste domande rispondo sì 99 volte su 100 si tratta di un verbo.

Vediamo due esempi.

Frase: "Sono sicuro che mi vuoi bene".

Prendiamo intanto le parole che non sono verbi.
"Sicuro" "che" "mi" e "bene" mi fanno venire in mente delle azioni o degli stati d'animo?
Solo "bene" e "sicuro".

Continuiamo con le domande. "Io bene" "Tu bene" "Lui bene" "Noi bene" "Voi bene" "Loro bene" esistono? No. Quindi "bene" non è un verbo.
"Io sicuro" "Tu sicuro" "Lui sicuro" "Noi sicuro" "Voi sicuro" "Loro sicuro" esistono? Neanche questi, quindi cancelliamo anche "sicuro".

Restano "sono" e "vuoi". Potrebbero essere delle azioni, ma non sono molto chiare.
Proseguiamo nell'indagine.
Esistono ed hanno un senso sia "Io sono" che "Loro sono". Ed esiste "Tu vuoi". Questo già ci ha garantito con sufficiente certezza che si tratti di un verbo. Ma vogliamo insistere.

Passiamo oltre.
Esiste la voce del verbo "sonare", "sonere" o "sonire"? Oppure "vuolere" "vuolare" o "vuolire"?
No. Ma bisogna ricordare che la voce all'infinito non sempre è così riconoscibile. L'Italiano è pieno di verbi irregolari. Ne conosciamo già parecchi, anche da bambini, solo che non ce ne rendiamo conto.
In questo caso si tratta del verbo "essere" (che bisogna conoscere a memoria, ancor meglio delle tabelline) e del verbo "volere".

Possono le parole "sono" e "vuoi" essere collocate nel tempo? Sì, senza dubbio esprimono un tempo presente. "Sono" adesso, "Vuoi" adesso.
La parola "che" non mi dà nessun significato nel tempo, giusto per fare un confronto.

Seguendo questo schema, ci si sbaglierà pochissime volte. E a forza di esercitarsi non sarà più necessario ripeterle una ad una. Verrà spontaneo.

A proposito di grandezze...

Quando parliamo di confronti tra oggetti, siamo di solito abituati a valutare o a misurare persone, animali, od oggetti della nostra vita quotidiana (banchi, sedie, macchine).
Vedere un edificio alto 100 metri fa davvero impressione.

Ma tutto ciò che si trova sulla Terra, cioè sul nostro meraviglioso pianeta azzurro, è ridicolo in relazione a ciò che si può trovare nell'Universo.
Pianeti, stelle e galassie di grandezza sconfinata. Che non riusciamo nemmeno ad immaginare...



L'Astronomia è la mia scienza preferita. Riunisce in qualche modo la Storia, la Geografia, la Chimica, la Fisica e la Matematica.
Noi siamo stati originati da un'esplosione immensa e velocissima accaduta probabilmente 15 miliardi di anni fa. E quindi, per me, guardare il Cielo - soprattutto quello stellato - è come guardare "casa".

Nel video vediamo confrontare tra loro alcuni pianeti del sistema solare (partendo dalla Luna, poi Mercurio, Ganimede, Marte, Venere, Terra, Keplero, Nettuno, Urano, Saturno, Giove che è il pianeta più grande) e poi arriviamo al Sole, il cui diametro - ovvero la massima lunghezza possibile - è di 1 milione e 400mila km. Niente male, vero?

Eppure il Sole sembra un nanerottolo rispetto ad altre stelle, come Antares o Betelgeuse. E' come mettere a confronto una pallina da tennis con una gigantesca mongolfiera.

Ma anche le stelle più grandi sono piccolissime rispetto alle galassie...

E quindi, sì, noi siamo delle minuscole briciole in confronto alla grandezza dell'Universo. Questo non deve spaventarci, ma farci capire quanto sia stupido fare guerre, ammazzare, rubare o quel che volete voi, per diventare padroni di una parte della Terra, ossia nulla rispetto a quanto c'è fuori dal nostro pianeta...

giovedì 6 ottobre 2016

Paesaggi naturali e paesaggi antropici

Il paesaggio cosiddetto "naturale" è quello che, in sostanza, non presenta traccia della civiltà umana. C'è da dire che sulla Terra non ne sono rimasti moltissimi.
Sicuramente nelle profondità marine, o in angoli sperduti dei poli o dei deserti, sarà più semplice trovare aree "incontaminate" (cioè appunto non toccate dall'uomo).

Ricordiamo però che il paesaggio è per definizione una porzione, ovvero una parte, di ambiente osservata da un essere umano. Questo significa che nel momento in cui parliamo di paesaggio, c'è qualche persona che lo sta guardando (anche semplicemente il fotografo che sta scattando la foto).

Esempi di paesaggio naturale:

El Foso (Venezuela)

Crateri sulla Luna


La parete Nord dell'Eiger, in Svizzera, di cui un giorno racconterò la storia



Il meraviglioso ghiacciaio "Perito Moreno" in Argentina (foto di Martin St-Amant)








Come si può notare i paesaggi "naturali" sono solitamente molto belli. Affascinanti, se non altro.
E quelli "antropici"?
Beh, questi non sempre sono così emozionanti.
Vediamo perché scrivo così.




Una vista di Los Angeles (U.S.A.) dall'alto


Il celebre complesso di Stonehenge in Inghilterra



Questa è meno bella, vero?




Dresda (in Germania) dopo il bombardamento anglo-americano durante la seconda guerra mondiale




Un grande poeta dell'antichità disse che l'uomo era sia meraviglioso che mostruoso. E guardando queste foto non si può che concordare...







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Di solito molte persone usano l'account Google, necessario per accedere ai servizi sullo smartphone. E nel caso potreste utilizzare quello (scegliendo nel commento la voce "commenta come -> account Google").
Se invece non ne avete, con la supervisione dell'adulto (sempre e comunque!) potreste crearne uno vostro.

A quel punto potrete commentare inserendo il nome dell'account. Eventualmente firmando col vostro nome (non il cognome!) se avete bisogno di farvi riconoscere in qualche modo.

mercoledì 5 ottobre 2016

Approfondimento sui numeri romani

I numeri romani vennero soppiantati nel Medioevo dalla numerazione araba (quella che usiamo ancora oggi: 1, 2, 3, 4, 5, etc..).
I Romani, come quasi tutti i popoli antichi, non utilizzavano lo zero. E infatti anche la parola "zero" viene dall'arabo "sifr" (che poi ha dato origine anche alla nostra parola "cifra").
Ecco alcuni utilizzi "moderni" dei numeri romani, utili per ripassare.




Ecco invece il quadrante con i numeri romani (si trova ancora oggi su alcuni orologi da polso).


Invece, ecco il modello di un gioco oggi famoso come "Sudoku", ma che già venne inventato diversi secoli fa in Europa.
Qui si trovano, presi dal sito "mondimedievali.net", alcuni esempi. Il gioco è più o meno come il sudoku. Non devono ripetersi nella stessa riga o colonna i numeri da 1 a 9.


Ricordiamo che oggi i numeri romani utilizzati nell'Italiano scritto hanno valore solamente ORDINALE. Quindi significano "Primo, secondo, terzo, quarto, etc...".
Ecco perché scriviamo III B, IV C, I A...

Esercizio con la sottrazione facilitato

Qui, troverete invece il link per un software simile al precedente (ovvero la sottrazione col prestito). Ma stavolta sarà il computer ad aiutarvi ad organizzare il prestito compiendo il calcolo per voi (cliccando sulle frecce della colonna interessata dal prestito).
Per cui se avete difficoltà con questo tipo di operazione, è meglio cominciare da qui.

Scarica il programma: Programma facilitato per la sottrazione

(per scaricare, vedere sempre le istruzioni nel post sulla somma).

Buon lavoro!

lunedì 3 ottobre 2016

Esercizio con la Sottrazione (Spiegazione)

Adesso vediamo un programma utile per effettuare le sottrazioni con il prestito. Il principio è lo stesso della somma. Vediamo attraverso un esempio visivo come funziona e quali errori dobbiamo evitare.



Ecco l'operazione: 462 - 167. Vediamo subito che il 2 ha bisogno di un prestito. Come lo scriviamo? Dobbiamo compiere due passaggi. Nel primo scriviamo sotto le decine (perché il prestito è "fornito" da loro) il numero risultante DOPO il prestito, e nel secondo scriviamo sotto le unità (che hanno avuto il prestito) il numero finale con cui è adesso possibile eseguire la sottrazione.



Abbiamo fatto quindi "6-1" e "2+10" per ottenere rispettivamente "5" e "12".
Possiamo adesso svolgere il calcolo.


Come si vede adesso è tutto a posto, e il programma mi segnala che il calcolo è stato svolto correttamente: tutte le cifre della differenza sono verdi.
E se avessimo fatto il prestito a memoria?
Non inserendo il prestito nella colonna giusta, anche facendo il calcolo perfettamente avremmo un bollino rosso dal programma!



Per utilizzare il programma, seguire la stessa procedura del precedente (vedi post sottostante).

sabato 1 ottobre 2016

Esercizio con la Somma (Spiegazione)

Questo programma, creato da un mio caro amico professore - che si chiama Teto, permette di esercitarsi da soli sull'addizione. Nel prossimo post, inserirò quello sulla sottrazione.
In particolare qui bisogna aver capito come effettuare il riporto (non quello dei capelli!).

Come funziona?
E' abbastanza semplice. Si possono inserire già dei numeri se abbiamo la somma da svolgere (ad esempio 1578 + 956). Oppure lasciare scegliere al computer (cliccando su "numero random"). La somma non può eccedere il 9999, perché come si può vedere la colonna delle "DAK" non c'è.
IMPORTANTE: Se il calcolo è stato effettuato correttamente tutti le cifre della somma si evidenzieranno di verde. Altrimenti quella sbagliata sarà segnalata di rosso.

SECONDA COSA IMPORTANTE: il programma segnala errore anche se il calcolo è giusto ma non abbiamo inserito il riporto nella colonna giusta.

TERZA COSA IMPORTANTE: se vi dovessero capitare errori da parte del programma, segnalatelo nei commenti, così miglioreremo l'algoritmo di base.

QUARTA COSA IMPORTANTE: il programma gira su Chrome e Mozilla, non è certo se su Explorer o altri browser funzionerà.

Nella cornice con i "tasti" verdi e viola trovate una comoda linea del 20, per aiutarvi a fare i calcoli se siete in difficoltà a realizzarli a memoria.

Veniamo al dunque!
Per utilizzare il programma, andate al link "Programma con la somma" messo qui sotto, scaricate il file cliccando sulla freccia di download come nella foto (clicca sull'immagine per ingrandire).




Dal computer provate ad aprirlo con il vostro browser (tasto destro -> apri con -> scegli applicazione -> chrome) Per qualsiasi problema, mettete l'email nei commenti e vi invierò quanto prima il file con le indicazioni per aprirlo. Se riuscirò, vedrò di renderlo disponibile direttamente on-line.

Programma con la somma

venerdì 30 settembre 2016

Settembre, il mese degli inizi

Questo blog riporterà, al 99%, materiale didattico per la scuola elementare (ora scuola primaria).
Ci saranno spunti originali o idee altrui (che per quanto possibile citerò sempre) e spazio direi infinito per tutti i commenti, le giunte, i suggerimenti, e le richieste.
Sempre non avrò la risposta, ma domandare è... lecito!

Per orientarsi nel blog farò uso di determinate "etichette", come al supermercato. Cliccando ad esempio "Matematica" o "Quattro operazioni", si troveranno subito tutti gli interventi dedicati allo specifico argomento.

Buon viaggio!