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mercoledì 12 ottobre 2016

Come riconoscere un verbo

Mentre si sta facendo l'analisi grammaticale (quella che serve a dividere i nomi dai verbi, gli aggettivi dagli avverbi, etc...) a volte può capitare di non riconoscere subito quale sia il verbo.

Non bisogna lasciarsi prendere dal panico. Come per tutte le fasi dell'analisi di una frase o di una parola, basta porsi le domande giuste per risolvere i nostri dubbi.

Intanto: che cos'è il verbo? Il verbo è quella parola che esprime un'azione o uno stato d'animo, un sentimento, un modo di essere.
Ad esempio:

Io corro.
Io sto bene.

E' una parola fondamentale. Perché senza verbi noi non capiremmo nulla.
Prendiamo, giusto per divertirci, una frase qualsiasi e togliamoci tutti i verbi.

"Carlo andò allo stadio per tifare la sua squadra preferita. Incontrò Michele, che si era rotto una gamba mentre guidava. Si salutarono e si sedettero affianco".

Ecco come diventa:

"Carlo allo stadio per la sua squadra preferita. Michele, che si una gamba mentre. E affianco".

La prima frase tanto tanto si può anche comprendere. Ma le altre due sono assolutamente senza senso.
I verbi quindi sono la colonna portante di un discorso.

Quali sono le domande utili per evitare di scambiare il verbo per qualcos'altro?

Ecco l'elenco:

1. Questa parola esprime un'azione qualsiasi, o uno stato d'animo?

Se crediamo di sì passiamo alla seconda:

2.  Se ci unisco un pronome personale (cioè Io-Tu-Lui-Noi-Voi-Loro) continua ad avere un senso?

3.  Esiste per questa parola una voce del verbo legato all'infinito (cioè in ARE-ERE-IRE)?

4. Questa parola che ritengo sia un verbo può essere collocata nel passato, nel presente o nel futuro?

Se a tutte queste domande rispondo sì 99 volte su 100 si tratta di un verbo.

Vediamo due esempi.

Frase: "Sono sicuro che mi vuoi bene".

Prendiamo intanto le parole che non sono verbi.
"Sicuro" "che" "mi" e "bene" mi fanno venire in mente delle azioni o degli stati d'animo?
Solo "bene" e "sicuro".

Continuiamo con le domande. "Io bene" "Tu bene" "Lui bene" "Noi bene" "Voi bene" "Loro bene" esistono? No. Quindi "bene" non è un verbo.
"Io sicuro" "Tu sicuro" "Lui sicuro" "Noi sicuro" "Voi sicuro" "Loro sicuro" esistono? Neanche questi, quindi cancelliamo anche "sicuro".

Restano "sono" e "vuoi". Potrebbero essere delle azioni, ma non sono molto chiare.
Proseguiamo nell'indagine.
Esistono ed hanno un senso sia "Io sono" che "Loro sono". Ed esiste "Tu vuoi". Questo già ci ha garantito con sufficiente certezza che si tratti di un verbo. Ma vogliamo insistere.

Passiamo oltre.
Esiste la voce del verbo "sonare", "sonere" o "sonire"? Oppure "vuolere" "vuolare" o "vuolire"?
No. Ma bisogna ricordare che la voce all'infinito non sempre è così riconoscibile. L'Italiano è pieno di verbi irregolari. Ne conosciamo già parecchi, anche da bambini, solo che non ce ne rendiamo conto.
In questo caso si tratta del verbo "essere" (che bisogna conoscere a memoria, ancor meglio delle tabelline) e del verbo "volere".

Possono le parole "sono" e "vuoi" essere collocate nel tempo? Sì, senza dubbio esprimono un tempo presente. "Sono" adesso, "Vuoi" adesso.
La parola "che" non mi dà nessun significato nel tempo, giusto per fare un confronto.

Seguendo questo schema, ci si sbaglierà pochissime volte. E a forza di esercitarsi non sarà più necessario ripeterle una ad una. Verrà spontaneo.

2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. grazie, domani ho un mini test di italiano e questo blog mi ha aiutato molo

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